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giovedì 2 agosto 2007

USA:PAGHE RIDOTTE AGLI OBESI


Negli Stati Uniti alcune aziende hanno ridotto lo stipendio ai propri dipendenti obesi perché costano troppo. Il costo delle spese sanitari (assicurazioni e visite mediche) sta diventando insostenibile quando i dipendenti assicurati sono fumatori od obesi, una condizione che li espone alle malattie cardiocircolatorie e al diabete. Nello stato dell'Indiana ad esempio, un'impresa alleggerirà lo stipendio di 30 dollari ogni due settimane a chi supera determinati parametri di peso e colesterolo. E per chi fuma, un'azienda che produce fertilizzanti, la Scotts, ha cominciato a licenziare i dipendenti che in base ai test hanno nicotina nel sangue. Anche la Weyco nel Michigan, sottopone i lavoratoti periodicamente al test per scoprire tracce di nicotina. Se si rifiutano di farlo, il loro contributo all'acquisto della polizza sanitaria sale di 65 dollari al mese. Nell'Indiana la Clarian ha deciso che, dal 2009, ai dipendenti che non rientreranno entro certi parametri peso, colesterolo pressione del sangue, verranno decurtati di 30 dollari ogni due settimane. Non tutte usano metodi duri, per ora sono casi isolati. Alcune aziende hanno cercato d'incentivare i comportamenti salutari, come palestre gratis negli uffici, più verdura e frutta nelle mense aziendali, buste paghe “più pesanti”per chi dimostra di impegnarsi nei programma di dimagrimento o chi accetta di sottoporsi periodicamente alle analisi cliniche. Le aziende dalla linea dura sono ancora in minoranza convinte che la rapida crescita delle spese sanitarie spingerà presto molti altri datori di lavoro a fare scelte analoghe. Si arriverà dunque a discriminare anche gli obesi, i fumatori e anche chi è fisicamente più vulnerabile e soggetto alle malattie. Questo è un altro esempio di democrazia dalla grande America!
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E pensa che la diffusione del fast food ha reso l'America il paese col tasso di obesità piu' alto del mondo. Prima li fanno ingozzare e poi li discriminano..
Uno studio realizzato dei due ricercatori della Johns Hopkins University pubblicato nell'ultimo numero dell importante periodico Epidemiologic Reviews due terzi degli americani sono in sovrappeso, mentre oltre il 30 per cento rientra nella categoria degli obesi. La progressione è inarrestabile e i dati sono i costante e rapida crescita. Se il comportamento alimentare degli americani non cambierà drasticamente (e i segnali non sono per niente incoraggianti), nel 2015 tre adulti su quattro, ovvero il 75% della popolazione, saranno obesi o comunque sovrappeso. Per bambini e adolescenti la percentuale passerà dall'attuale 16 al 24%. Per alcune minoranze le statistiche fanno un effetto ancora più sbalorditivo. Così ad esempio può sembrare perfino inverosimile il dato che riguarda le donne nere di età superiore ai 40 anni: l'80% sono sovrappeso, il 50% obese. Se questa percentuale dovesse crescere nei prossimi otto anni allo stesso ritmo delle altre, c'è da domandarsi quante donne nere americane non saranno obese nel 2015. Le cause di questa inarrestabile escalation sono attribuibili ai fast food: Così colorati e puliti, dove per pochi spiccioli è possibile avere il conforto di un pasto caldo e gustoso,di una bibita fresca e magari di un parco giochi dove far divertire i bambini. In America a frequentare i fast-food non è, come avviene in Europa, la classe media, ma il ceto operaio. Per i lavoratori più poveri, infatti, è molto più conveniente mangiare tutte le sere da McDonald's piuttosto che fare la spesa al supermercato e cucinare a casa. I ristoranti, inoltre, sono accoglienti e puliti, un vero paradiso per i bambini. E sono proprio su di loro, soprattutto su chi ha meno di 12 anni che puntano le multinazionali del junk food investendo milioni di dollari in campagne pubblicitarie. McDonald's gestisce più di 8.000 parchi giochi nei suoi 28.000 ristoranti. In America le grandi catene fast food sono arrivate al punto di farsi pubblicità persino dentro le scuole, il 30 per cento delle quali, del resto, offre "cibo veloce" nelle sue mense. In America circa il 37% dei bambini è troppo grasso e due adulti su tre sono obesi. E aumento dell’obesità infantile e marketing del “cibo spazzatura” sono legati a filo doppio, come confermano gli studi più autorevoli.

Perché gli americani sono così grassi? Morgan Spurlock ha cercato di dare una risposta
nel suo film "Supersize Me!", vincitore del Sundance Film Festival 2004 come migliore regia e nomination all’Oscar 2005 come miglior documentario:


Il documentario ci mostra gli effetti di una dieta esclusivamente a base di fast food cibandosi unicamente da McDonald's tre volte al giorno per un mese intero, mettendo a repentaglio la propria salute e intervistando esperti in venti città degli Stati Uniti. Lasciando da parte le prevedibili gag sul calo della libido, il film di Spurlock è un efficace e tempestivo avvertimento dei danni alla salute che può provocare uno stile di vita basato unicamente sul junk food. Ognuno di noi sa che il cibo da fast food, il cosiddetto "Junk food" o "cibo spazzatura", non è certo dei più salutari ma quanti hanno un'idea degli effetti concreti che questo cibo ha sul nostro organismo? Mette su" dodici chili e inizia ad avvertire una serie di disturbi come nausea, dolori al petto, palpitazioni, fatica, perfino difficoltà nei rapporti sessuali. I valori clinici iniziano presto ad alterarsi e così l'umore; gli stessi medici che lo hanno monitorato sostengono che non avrebbero mai immaginato conseguenze di tale portata in così breve tempo. Morgan visita scuole in cui l'educazione fisica è pressoché assente, e mense scolastiche che offrono solo cibi precotti e inscatolati. Denuncia così l'interesse economico in nome del quale si cerca di influenzare i ragazzi, portandoli fino ad una vera e propria dipendenza dal cibo. I bambini sono condizionati sin da piccolissimi dai divertimenti legati al fast food, dalla pubblicità, dai premi, dai concorsi; dall'altra parte vengono incentivati al consumo di cibo spazzatura dai menu scolastici. "Se i giovani amano McDonald è perché sono stati condizionati sin da piccoli ad associare a questo luogo elementi positivi e divertenti", "allora credo che quando avrò un figlio gli darò un pugno ogni volta che passeremo di fronte ad un fast food".

Così vanno le cose negli Stati Uniti. E poiché il modello di vita e di alimentazione americano si sta diffondendo sempre più rapidamente in tutto il mondo occidentale, così le cose rischiano di andare anche da noi.


3 commenti:

Tanuccio ha detto...

Il cane che si morde la coda? Pare che la "più grande democrazia del mondo" morirà cotta nei suoi sistemi... Penso che in europa sia più difficile replicare il sistema americano: uno perché qui da noi i controlli sono più rigorosi e così ne risente anche il prezzo del prodotto finito; due perché in un certo senso i fast food li abbiamo inventati noi: le pizzerie, le rosticcerie, le friggitorie... non sono esempi di fast food?
Fortunatamente in Italia abbiamo una tradizione culinaria ben radicata... Ma a pensarci bene: mai dire mai...

Mariolina ha detto...

Vero. Ma sai, ho paura che comunque siamo sensibili modello made in USA. Ne restiamo affascinati. L'idea del paese della cuccagna ce l'hanno venduto per decenni...

Mariolina ha detto...

E Lupè, molti ancora ci credono. Ho trascorso due mesetti li' e a molti pagherei il viaggio di sola andata

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