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mercoledì 22 agosto 2007

INDICE DELLA PACE GLOBALE

L'Economist Intelligence Unit, insieme ad un team internazionale di accademici ed esperti, hanno stilato il "Global Peace Index" (GPI), il primo studio che classifica 120 nazioni del mondo, dall' Austria al Zambia, dal più pacifico al meno pacifico, usando una metrica che combina fattori interni ed esterni. La ricerca mette in relazione una serie di condizioni sociali come la democrazia, la trasparenza, l'istruzione, i diritti civili, il benessere, per capire meglio i fattori che generano e sostengono la pace. Lo studio prende in esame elementi come il livello di violenza all'interno del paese, il crimine organizzato, l'accesso alle armi, il numero di persone detenute nelle prigioni, il dispendio militare. Lo scopo del progetto è di andare oltre lo studio delle guerre e l' "assenza di violenza" considerata come indicatore di pace, ma una maggiore comprensione dei meccanismi che la generano e la consolidano. E' qui l'Indice della Pace Globale (GPI). I paesi sono allineati da quello più a quello meno pacifico. Il primo, il n.1, la Norvegia e l'ultimo n.121 l'Iraq. E' molto interessante vedere in dettaglio i fattori che ne hanno determinato la valutazione, cliccando su ogni paese. Ai primi posti troviamo molti paesi europei: Danimarca 3, Irlanda 4, Germania 12. L'Italia è al 33° posto e gli Stati Uniti al 96° appena prima del Iran.
L' Iraq è l'ultimo dell'elenco, con il Darfur che si classifica solo uno posto sopra.
Quindi... vorrebbe dire che quello che sta accadendo in Iraq è peggio del genocidio in corso in Darfur? A pensarci tremo.

3 commenti:

Tanuccio ha detto...

Non mi tornano i conti... E la democrazia che dovevano esportare? Che fine ha fatto?

Mariolina ha detto...

Lupo_Ehm ehm..l'avranno dimenticata per strada..

Unknown ha detto...

Gli USA al 96mo posto.. azz avrei pensato più in alto..

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