L'Amministrazione Bush ha approntato un altro programma di taglie che si risolverà indubbiamente nell'arresto, l'incarcerazione, forse per anni, di centinaia persone innocenti in Afghanistan e nel Pakistan, se la storia si ripete. I militari degli Stati Uniti pagheranno dovunque da $20.000 - $200.000 per dodici "Most Wanted", capi al-Qaeda e Talibani. Manifesti e tabelloni sono stati affissi in Afghanistan e in Pakistan con i nomi e le foto dei dodici, nella speranza che saranno consegnati da conoscenti o da nemici personali. Inoltre, gli Stati Uniti stanno pagando fino a $10.000 ad afgani che denunciano qualunque combattente straniero. Gli afgani che raccontano alle autorità dettagli sulle bombe messe sulle strade ricevono lauti pagamenti, con conseguenza che molti afgani innocenti vengono consegnati e detenuti per lunghi periodi. Dopo sei anni, gli Stati Uniti, nonostante sia stato un fallimento, hanno ancora una taglia di $25 milioni su Osama bin Laden e una taglia $10 milioni sul capo Mullah Omar dei Talibani.
Sono trascorsi più di cinque anni e mezzo dall'apertura dei rinomati campi di prigionia americani nella stazione aerea navale di Guantánamo a Cuba. E nel corso di questi cinque anni e mezzo, da quando gli Stati Uniti hanno iniziato il trasporto di prigionieri a Guantánamo, circa il 99% dei prigionieri non sono stati mai accusati di alcuna trasgressione, molto meno di un crimine.
Delle circa 770 persone incarcerate a Guantanamo, circa 400 di questi detenuti, secondo l'amministrazione Bush "il peggio del peggio", sono stati liberati senza accuse, molti ritornati alle loro famiglie. Che alcuni prigionieri sono stati liberati è dovuto quasi interamente all'indignazione e pressione diplomatica dei loro paesi d'origine; i cittadini europei a Guantanamo sono stati fra i primi ad uscire. Ma ciò che la maggior parte del mondo ancora non realizza è la disinformazione diffusa sia dall'Amministrazione Bush che dai militari degli Stati Uniti: per esempio, le forze USA hanno catturato soltanto 5% di tutti i prigionieri di Guantánamo; 55% dei prigionieri non sono mai stati trovati dai militari a commettere alcun atto ostile contro gli Stati Uniti o i loro alleati della coalizione; la vasta maggioranza dei prigionieri a Guantánamo è stata consegnata agli Americani in cambio di grandi taglie pagate dagli americani. Oltre 370 persone ancora rimangono nella prigione di Guantanamo, consegnati alle forze degli Stati Uniti in Afghanistan e in Pakistan per ricompense che vanno da $5.000 (per i presunti Talibani) a $25.000 (per presunti al-Qaeda). Secondo l'Amministrazione Bush 300 non saranno mai accusati, tuttavia sono ancora detenuti dopo cinque anni e mezzo e soltanto 50 - 70 prigionieri saranno accusati.
Mohamed Lemine Ould Sidi, un uomo mauritaniano arrestato nel 2002 in Pakistan, è stato liberato senza accuse da Guantanamo la scorsa settimana. Non aveva avuto mai alcun collegamento con al-Qaeda. E'tornato in Mauritania, le autorità lo hanno interrogato per parecchi giorni. Ha raccontato ai media di aver subito "tortura fisica e psicologica" durante i suoi anni in prigione. "Altri prigionieri, semplici musulmani innocenti sono stati torturati, umiliandoli nel loro credo e la loro dignità umana".
Giovedì alcuni Democratici hanno richiesto al Dipartimento di Giustizia due appunti segreti che, secondo come riferito, autorizzano l'uso di tattiche dolorose e psicologiche di interrogatorio contro i sospetti di terrorismo. I portavoci della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia continuano a negare l'uso della tortura, dicendo che tali appunti del 2005 non hanno modificato la politica dell'Amministrazione che nel 2004 bandiva la tortura definendola "ripugnante" (oggi sul Washington Post). Ma migliaia di pagine di memorandum generati dagli agenti FBI sul trattamento dei prigionieri nei campi di prigionia di Guantánamo alterano le asserzioni vuote dell'Amministrazione e dipingono un'immagine torva ed accurata. (rapporto pdf)
Nè i militari USA nè la CIA godono di buona reputazione circa gli interrogatori dei detenuti. Le barriere linguistiche, la mancanza di comprensione delle tradizioni culturali e una condizione di nessuna responsabilità per le lunghe detenzioni ingiustificate (più di un anno per la maggior parte dei detenuti) hanno assicurato che le politiche di detenzione e di imprigionamento messe in atto dagli USA aumentassero comprensibilmente il numero degli individui e di famiglie che disprezzano gli Stati Uniti, le sue politiche, quelle dei militari e degli altri enti governativi che le realizzano. Purtroppo, questa ultima strategia dell'Amministrazione Bush causerà ancora la detenzione di molti civili innocenti, più bombe sulle strade e più attacchi suicidi alle forze USA e NATO.
Sono trascorsi più di cinque anni e mezzo dall'apertura dei rinomati campi di prigionia americani nella stazione aerea navale di Guantánamo a Cuba. E nel corso di questi cinque anni e mezzo, da quando gli Stati Uniti hanno iniziato il trasporto di prigionieri a Guantánamo, circa il 99% dei prigionieri non sono stati mai accusati di alcuna trasgressione, molto meno di un crimine.
Delle circa 770 persone incarcerate a Guantanamo, circa 400 di questi detenuti, secondo l'amministrazione Bush "il peggio del peggio", sono stati liberati senza accuse, molti ritornati alle loro famiglie. Che alcuni prigionieri sono stati liberati è dovuto quasi interamente all'indignazione e pressione diplomatica dei loro paesi d'origine; i cittadini europei a Guantanamo sono stati fra i primi ad uscire. Ma ciò che la maggior parte del mondo ancora non realizza è la disinformazione diffusa sia dall'Amministrazione Bush che dai militari degli Stati Uniti: per esempio, le forze USA hanno catturato soltanto 5% di tutti i prigionieri di Guantánamo; 55% dei prigionieri non sono mai stati trovati dai militari a commettere alcun atto ostile contro gli Stati Uniti o i loro alleati della coalizione; la vasta maggioranza dei prigionieri a Guantánamo è stata consegnata agli Americani in cambio di grandi taglie pagate dagli americani. Oltre 370 persone ancora rimangono nella prigione di Guantanamo, consegnati alle forze degli Stati Uniti in Afghanistan e in Pakistan per ricompense che vanno da $5.000 (per i presunti Talibani) a $25.000 (per presunti al-Qaeda). Secondo l'Amministrazione Bush 300 non saranno mai accusati, tuttavia sono ancora detenuti dopo cinque anni e mezzo e soltanto 50 - 70 prigionieri saranno accusati.
Mohamed Lemine Ould Sidi, un uomo mauritaniano arrestato nel 2002 in Pakistan, è stato liberato senza accuse da Guantanamo la scorsa settimana. Non aveva avuto mai alcun collegamento con al-Qaeda. E'tornato in Mauritania, le autorità lo hanno interrogato per parecchi giorni. Ha raccontato ai media di aver subito "tortura fisica e psicologica" durante i suoi anni in prigione. "Altri prigionieri, semplici musulmani innocenti sono stati torturati, umiliandoli nel loro credo e la loro dignità umana".
Giovedì alcuni Democratici hanno richiesto al Dipartimento di Giustizia due appunti segreti che, secondo come riferito, autorizzano l'uso di tattiche dolorose e psicologiche di interrogatorio contro i sospetti di terrorismo. I portavoci della Casa Bianca e del Dipartimento di Giustizia continuano a negare l'uso della tortura, dicendo che tali appunti del 2005 non hanno modificato la politica dell'Amministrazione che nel 2004 bandiva la tortura definendola "ripugnante" (oggi sul Washington Post). Ma migliaia di pagine di memorandum generati dagli agenti FBI sul trattamento dei prigionieri nei campi di prigionia di Guantánamo alterano le asserzioni vuote dell'Amministrazione e dipingono un'immagine torva ed accurata. (rapporto pdf)
Nè i militari USA nè la CIA godono di buona reputazione circa gli interrogatori dei detenuti. Le barriere linguistiche, la mancanza di comprensione delle tradizioni culturali e una condizione di nessuna responsabilità per le lunghe detenzioni ingiustificate (più di un anno per la maggior parte dei detenuti) hanno assicurato che le politiche di detenzione e di imprigionamento messe in atto dagli USA aumentassero comprensibilmente il numero degli individui e di famiglie che disprezzano gli Stati Uniti, le sue politiche, quelle dei militari e degli altri enti governativi che le realizzano. Purtroppo, questa ultima strategia dell'Amministrazione Bush causerà ancora la detenzione di molti civili innocenti, più bombe sulle strade e più attacchi suicidi alle forze USA e NATO.
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